Uscito l’ultimo lavoro del prof. Giuseppe Remuzzi dal titolo “Quando i medici sbagliano”.
L’autore non affronta solamente il vivace dibattitto intercorso tra medici e scienziati in questi anni di pandemia, molto spesso caduti in contraddizione; ma sottolinea anche, l’importanza della comunicazione medico-paziente e di quanto un ascolto attivo e corretto possa risultare determinante ai fini di un esito favorevole della prognosi. È possibile ascoltarlo in uno stralcio dell’intervista rilasciata al programma “Uno, nessuno, 100Milan” di Radio 24 in data 16 maggio 2022 (dal 26,47 minuto ai 30,58’).
È innegabile che, oggi più che mai, la sanità sia divenuta una sorta di catena di montaggio dove la fretta e il budget interagiscono in maniera sinergica per far aumentare un’altra parolina magica: la produttività. Il problema è che per il paziente e a maggior ragione per quello pediatrico, il significato di quest’ultima parola riveste un’accezione completamente diversa da quella che il sistema le conferisce.
Il paziente necessita di tempo per esporre il suo “quadro”, deve parlare ed il medico non deve interrompere, perché ogni piccolo dettaglio risulterà una tessera di un puzzle collocabile nella giusta casella solo da chi sa ascoltare attivamente e con umiltà. Tutto si amplifica ed in parte si complica, quando a parlare sono i genitori dei piccoli pazienti, in quanto serviranno maggiori abilità da parte del medico, per “tenere a bada” e gestire le comprensibili ansie.
Alcuni professionisti potrebbero essere avvantaggiati perché “predisposti” all’ascolto, ma in realtà, stiamo parlando di competenze che possono essere acquisite. Lavoriamo perché questo accada, attiviamoci perché queste abilità si insegnino nei luoghi preposti, come ci ricorda appunto il prof. Remuzzi nel suo ultimo libro.